Modellismo militare

Panzer IV Ausf C. - Tristar 1/35 -

06.03.2011 09:46

 

Panzer IV C

Tristar 1/35

Art 35017


 

CENNI STORICI

Il carro armato Panzer IV venne concepito all'inizio del 1934 quando fu palese l'esigenza di avere un carro pesante da affiancare al carro medio standard Panzer III.

Doveva essere armato con cannone corto da 75, doveva ospitare 5 membri di equipaggio ed un peso complessivo non superiore a 24 tonnellate.

Tre società predisposero un prototipo da sottoporre ai vertici dell'esercito tedesco, la Krupp, la Rheinmetall e la MAN.

Alla fine fù scelto il prototipo Krupp e fu messo in produzione il modello A. La versione Ausf. C comparve nel 1938 e venne impiegata nei teatri di inizio guerra e quindi Polonia, Francia e Balcani.

Alcuni Ausf. C subirono delle modifiche a seguito dell'esperienza avuta sul campo di battaglia, la più significativa fu una corazza frontale da 30mm.

Man mano che furono prodotte le versioni successive l'Ausf. C venne progressivamente sostituito e finì quindi la sua carriera bellica.


 


 

MONTAGGIO

Il kit si presenta con numerose stampate di colore giallo scuro, una lastrina di fotoincisioni, una stampata di trasparenti ed un piccolo foglio decal.

Il kit è munito di cingoli a maglia singola, la scomposizione generale del kit è molto minuziosa ma in alcuni casi , come indicato in seguito, gli incastri non sono precisi e quindi occorre fare uso di stucco per ovviare al problema.

Il montaggio è iniziato con la vasca dello scafo, questa diversamente dai comuni kit in commercio, è scomposta in vari pezzi.

Occorre prestare molta attenzione nel montaggio di questo pezzo perché un' errore in questa fase verrebbe poi amplificato in seguito.

I coperchi della trasmissione vanno corredati da bulloni stampati a parte su comodi supporti in plastica che ne facilitano l'utilizzo.

Il treno di rotolamento è molto dettagliato , (attenzione alle istruzioni perchè potrebbero far incorrere in errore relativamente alla posizione delle balestre), le ruote sono separate dai cerchioni producendo così un effetto interessante.

Le istruzioni non chiariscono le varie opzioni , occorre quindi prestare molta attenzione così come nel caso dei coperchi dei singoli carrelli che vengono forniti in varie versioni.

Una buona documentazione è d'obbligo, suggerisco senza dubbio il libro Acthung Panzer 4.

Alcune ruote sono state danneggiate (scalfiture) per giustificare un impiego prolungato e intenso.

Completato il treno di rotolamento ho iniziato la costruzione della parte superiore del Pz IV , questa si compone di una intelaiatura e dalle varie sezioni delle piastre corazzate che nell'insieme costituiscono lo scafo superiore.

Ho rilevato sul mio kit che dopo il montaggio di tali piastre rimanevano diverse fessure, pertanto è stato necessario l'uso di stucco.

Successivamente ho ricostruito tutte le saldature presenti nella parte superiore delle scafo utilizzando dello sprue stirato a caldo.

L'operazione è stata lunga e a volte anche noiosa ma il risultato finale mi ha appagato pienamente.

Alcuni dettagli del kit, seppur stampati in modo più che buono ho preferito sostituirli , in particolare mi riferisco alle maniglie presenti in torretta e sul cofano motore con tondino d'ottone, i supporti del cavo di traino con tondino d'acciaio, i molloni dei terminali dei parafanghi con fili di rame molto sottile (prelevato da un cavo elettrico), la piastra di supporto del faro posteriore con lamierino.

Quest'ultimo dettaglio, grazie alla documentazione l'ho posizionato in modo diverso da quello indicato nelle istruzioni.

Ho munito di cavo elettrico il faro anteriore e l'avvisatore acustico.

Le istruzioni indicano il montaggio della piastra corazzata posta nella parte anteriore dello scafo senza spiegare quando inserirla.

Questa veniva montata negli esemplari LATE, pertanto volendo riprodurre un esemplare impiegato nell'area dei Balcani nel '41 ho deciso di montarla.

Suggerisco, per questo componente, di consultare la documentazione prima di deciderne il montaggio sul modello.

E' stato necessario raccordarla allo scafo con una striscia di plasticard e stucco.

Sempre nella parte anteriore dello scafo ho aggiunto un supporto per i cingoli di scorta , riprodotto con plasticard Evergreen con sezione a L.

Relativamente alla parte posteriore dello scafo, ho sostituito lo scarico del motorino torretta ( posto sopra la marmitta ) con tondino d'ottone, con lo stesso materiale ma di sezione inferiore ho riprodotto lo scovolo di pulizia del cannone.

Durante il montaggio della torretta occorre fare attenzione alle sezioni triangolari poste ai lati dello scudo del cannone le quali non combaciano perfettamente con il resto della struttura.

La cupola del capocarro è scomposta in molti pezzi che però non sono molto precisi negli incastri, pertanto occorre fare molta attenzione al loro assemblaggio e con l'ausilio di colla liquida "tappo verde" Tamiya si può ovviare alle fessure che rimangono dopo il montaggio.

Gli accessori presenti sui parafanghi sono stati dettagliati con le fotoincisioni fornite nel kit, di ottima fattura.

Per dare un tocco di originalità al modello, evidenziando quindi l'aspetto vissuto del mezzo, ho deciso di omettere il martinetto di sollevamento ed il relativo tacco in legno, oltre che i cingoli di scorta.

In merito ai cingoli , in un primo momento avevo deciso di utilizzare quelli forniti dal kit ( maglia a maglia snodabili) però dopo averne montato una buona porzione non ho ottenuto il risultato sperato pertanto ho deciso di optare per i cingoli Friulmodel.

Questi hanno richiesto una laboriosa lavorazione di pulizia in quanto non tutti i fori risultavano liberi, con un trapano a mano ho dovuto quindi sopperire al problema.

Però una volta montati l'effetto peso è stato assicurato!!

Utilizzando il supporto dell'antenna fornito nel kit ho sostituito la "frusta" troppo tozza con dello sprue stirato a caldo.


 

COLORAZIONE E INVECCHIAMENTO

Finita la fase di montaggio ho preparato il modello alla verniciatura lavandolo con acqua tiepida e sapone neutro ,al fine di rimuovere l'unto che si è depositato sul modello durante il montaggio, con l'ausilio di un pennello morbidissimo (al fine di evitare di staccare le sottili fotoincisioni presenti sui parafanghi).

Dopo aver atteso la perfetta asciugatura del modello ho iniziato con una preombreggiatura con acrilico Tamiya nero, successivamente ho steso alcuni strati sottili con vari toni di grigio ottenuti miscelando vari colori Tamiya.

Nei giorni successivi ho ripreso il colore di base schiarendo la parte centrale dei pannelli cercando così di iniziare a dare profondità al modello.

Successivamente con colori ad olio Nero e Terra di Siena naturale della W&N , diluiti con White Spirit ( preferito ad altri diluenti perchè non lascia aloni ed evapora più rapidamente della classica acquaragia), ho profilato tutti i pannelli e le zone più in ombra del modello.

La parte interna della torretta è stata preventivamente colorata in bianco sporco con colori acrilici seguiti da lavaggi ad olio molto diluiti per dare profondità ai dettagli e per "sporcare" le superfici, infine con colore scuro ( nero, verde scuro ecc) Vallejo ho riprodotto delle scrostature.

Ad asciugatura avvenuta ho messo in posa le decal su uno strato di trasparente lucido, (l'insegna divisionale è un trasferibile della Archer), ho colorato gli accessori presenti sui parafanghi e la marmitta con smalto marrone e colori ad olio.

L'utilizzo del White Spirit smorza l'effetto lucido del trasparente lasciando le superfici con una finitura satinata molto realistico.

Un leggero drybrush con grigio chiaro a smalto ha evidenziato ulteriormente i dettagli del modello.

I cingoli hanno ricevuto una colorazione di base di marrone e nero ad acrilico, successivamente ho proseguito con lavaggi ad olio con toni terrosi molto scuri, infine con carta abrasiva molto fine ho evidenziato le parti sporgenti , quelle a contatto col terreno , che hanno il caratteristico colore acciaio.

Le maglie di scorta, invece, hanno ricevuto una colorazione con toni di marrone e ruggine , differenziate tra loro per evitare troppa omogeneità.

 

Per dare un effetto ancora più vissuto al modello ho riprodotto delle scrostature con colori scuri della Vallejo, successivamente ho evidenziato il "bordo inferiore" delle stesse con colore leggermente più chiaro al fine di simulare uno spessore dello vernice.

L'effetto ,che riproduco per la prima volta, è ancora da migliorare ma il risultato è comunque gradevole.

Infine con dei pigmenti Mig ho impolvarato le superfici piane ( a seguito del calpestio dell'equipaggio) e la zona del treno di rotolamento.

L'uso dei pigmenti deve essere dosato con attenzione e in piccole quantità in quanto con un uso esagerato si può facilmente vanificare il precedente lavoro di invecchiamento.

Per ancorare i pigmenti al modello ho usato il White Spirit spruzzato ad aerografo a bassa pressione.

La base su cui è stato posizionato il modello è un selciato in gesso che ho provveduto ad inserire in una base in legno fatta predisporre da un corniciaio.

Utilizzando una miscela di colori Tamiya ( marrone, grigio e una piccola parte di desert yellow ) ho spruzzato in modo non uniforme il selciato marcando con colore più scuro la parte centrale del selciato dove verrà posto il Panzer IV , successivamente a colore perfettamente asciutto ho effettuato dei lavaggi ad olio per dare profondità all'insieme.

Ho aggiunto degli accessori per movimentare un pò la semplicità della base, in questo caso ho inserito degli accessori in resina della ARMAND BAYARDI muniti di catenella in rame che simulano degli arredi urbani.

Inoltre ho inserito sulla base un paio di bidoni di carburante in resina della Verlinden.

Per questi accessori ho utilizzato per la prima volta una tecnica semplice ma nello stesso tempo efficace.

Dopo aver spruzzato il bidone con acrilico Tamiya, ho effettuato un lavaggio poco diluito su tutto il pezzo, dopo pochi minuti ho eliminato delicatamente l'eccesso di colore con un straccio.

L'effetto finale mi sembra molto piacevole!

Un drybrush finale ha completato il lavoro di finitura della base, seguito dall'incollaggio del carro con l'ausilio di colla vinilica.

 

Il tocco finale è consistito nel depositare sul selciato una parte della mistura di pigmenti ( opportunamente conservata) usata in precedenza per il treno di rotolamento e la parte inferiore dello scafo.

Il modello protagonista di questa breve descrizione è stato protagonista di un articolo pubblicato sulla rivista spagnola 135 al n 4

 

www.hobbyworld-e.com/HOBBYWORLD/Hobbyworld%20Magazines.html

 

.....e a novembre 2011 sulla rivista olandese

settembre 2012 Scale Military Modeller


 

Conclusioni.

Il montaggio di questo kit è stato piacevole e coinvolgente anche se l'eccessiva scomposizione di alcune parti hanno richiesto un lavoro extra di finitura.

La resa finale del prodotto Tristar è davvero notevole e quindi non mi resta che consigliarlo a chi vuole cimentarsi nel montaggio del PZ IV C.

Un ringraziamento particolare lo rivolgo agli amici del forum www.zimmerit.com per i preziosi consigli ricevuti durante il montaggio del modello ed in particolare a Marco Bellina per avermi donato il Badge dei reparti corazzati tedeschi che ho inserito sulla base.

Documentazione:

Acthung Panzer IV

Panzer IV canna corta Auriga Publishing


 

Michelangelo Sicilia 2009

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